Alla scoperta delle aziende liquide

In un mondo ricco di incertezze come quello in cui viviamo, le aziende devono sapersi adattare ai cambiamenti velocemente. Scopriamo il mondo delle aziende liquide!

Andrea Pastore 11/05/2017 0

Bauman nobilitò l’aggettivo “liquido” elaborando il concetto di “società liquida” per descrivere come le persone avessero reagito alla totale crisi dei valori comuni asserviti al Dio Consumo.
Una società di consumatori dove tutte le identità possono essere come non essere, tutte le appartenenze ingenerano fedeltà o tradimenti.Negli ultimi anni la stessa parola ha avuto nuova gloria, in marketing si è iniziato a discutere di “aziende liquide”, che, non molto lontane dalla concezione del sociologo polacco, imitano il comportamento dei corpi fluidi riuscendo ad adattarsi a qualsiasi contenitore, anzi, in questo caso, realtà.
Nell’epoca postmoderna la realtà si scinde in due dimensioni: quella reale e quella virtuale. All’azienda e a chi ne fa parte sta il compito di cogliere entrambe le sfaccettature e costruire il proprio business intorno agli stili di vita e alle abitudini di consumo che ne derivano.
Queste nuove aziende non solo rivedono modelli d’impresa obsoleti e creano nuove opportunità di occupazione, come nel caso di Uber che ha completamente rivoluzionato il mercato dei taxi, ma offrono una nuova concezione della quotidianità   lavorativa.
Un’azienda liquida ha due compiti principali: lavorare in un contesto che sappia accogliere in modo positivo le nuove idee e reclutare personale che rappresenti un valore aggiunto per l’azienda.
I dipendenti non devono più recarsi in un luogo fisico e sedersi alla solita scrivania ma collaborare in ottica di smart working, partecipando a riunioni o scrivendo mail dalla poltrona di casa. Non sono previsti confini, sia fisici sia concettuali, i professionisti possono gestire nel modo a loro più consono il proprio tempo e si conferisce all’impresa una rete di comunicazione potenzialmente internazionale. Gli strumenti e le tecnologie contemporanee vengono implementate da questa nuova concezione di fare impresa per la risoluzione dei problemi, creazione di opportunità e apporto all’innovazione.
Lavorare in questo scenario richiede una spiccata intuitività che il management deve non solo applicare allo studio del mercato e della concorrenza impegnandosi nell’anticipare i bisogni emergenti ma anche studiando all’interno della propria struttura, puntando a sviluppare e rafforzare staff, organizzazione e relazioni.
In altre parole, uno staff flessibile e predisposto al cambiamento può essere  coinvolto in un’organizzazione coesa e orientata all’innovazione dove le relazioni, all’esterno e all’interno dell’azienda, diventano motore principale del core business.
Anche se l’universo delle aziende liquide non si è ancora realizzato del tutto, vanno tenute in considerazione le sue peculiarità. Innovazione, flessibilità, open-mind, cooperazione e creatività sono parole chiave su cui chi intende affacciarsi al mercato dovrebbe considerare fondamentali per la propria start up.

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La S.a.s. nell’ordinamento italiano: diritti e doveri

La società ad accomandita semplice è regolata dall’ordinamento italiano attraverso gli articoli 2313-2324 del Codice Civile. In essi sono previsti degli obblighi ai quali attenersi per poter costruire questo tipo di società:

Per prima cosa è necessario specificare espressamente i soci accomandatari e i soci accomandanti.

  • Deve possedere la partita Iva e la regolare iscrizione al Registro delle Imprese
  • Risponde alla Società per Azioni e viene regolata da tale disciplina
  • Il capitale di ogni socio è diviso in quote, in modo tale che si ha ben chiara la parte di patrimonio di ciascuno
  • Hanno un’autonomia patrimoniale imperfetta, ovvero non hanno una vera e propria personalità giuridica

Il ruolo dei soci in una S.a.s.

  • I soci accomandanti sono quei soggetti che attribuiscono il potere decisionale ad un amministratore e non sono coinvolti nelle decisioni della società, in tale caso vige il cosiddetto divieto d’immistione. La legislazione prevede, nel caso in cui non venisse rispettato il divieto, Pagano per quello per cui sono detentori della quota di capitale investito e non hanno responsabilità illimitata. È una formula conveniente per l’accomandante perché, nel caso di un debito della società, si viene più garantiti rispetto ad un atto di pignoramento. I soci accomandanti, infine, sono obbligati a tener sotto controllo i bilanci societari e gli altri documenti contabili. del patrimonio societario. Tale divieto prevede, in caso di violazione, oltre all'esposizione dell'accomandante al rischio di esclusione dalla società, la perdita del beneficio della responsabilità limitata. Altro problema sorge nel caso in cui l’accomandante utilizza il proprio nome nella scrittura della ragione sociale dell’azienda. In questo caso, ancora più grave, risponde delle obbligazioni sociali. Il divieto di immistione nella S.a.s. permette però all’accomandante di partecipare in modo non attivo, oppure per singoli affari, alle attività della società. In alcuni casi, alcune operazioni permettono la partecipazione del socio accomandante; in quelle occasioni il soggetto può fornire autorizzazioni e pareri su singole operazioni e sorvegliare sul loro svolgimento

 

  • I soci accomandatari: sono maggiormente coinvolti nella vita aziendale. Rispondono in modo solidale e illimitato per le obbligazioni sociali. Si occupano della gestione dell’amministrazione della società e per questo vanno definiti “general partner”. La loro è una responsabilità illimitata ed il ruolo del socio accomandatario è molto simile all’imprenditore con una ditta individuale

La società ad accomandita semplice si scioglie per le stesse motivazioni che il codice civile indica per la società in nome collettivo e diventa necessario lo scioglimento per mancanza di soci (di entrambe le categorie previste nella S.a.s.), entro i sei mesi conseguenti alla crisi della società.

 

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